venerdì 31 agosto 2012

POIEIN

     NOTTURNO


La notte respira,
indica i suoi spazi nitidi;
le sue creature, da infimi rumori,
dallo scricchiolio lieve dei legni,
si tradiscono.
La notte riconferma
un certo seme occulto
nella mina feroce che ci regge.
Col suo latte letale
nutre in noi
una vita che si prolunga
oltre ogni risveglio mattutino
sulle rive del mondo.
La notte che respira
il nostro faticoso alito da vinti
ci riserva e ci protegge
«per i più alti destini».



Alvaro Mutis

venerdì 10 agosto 2012

POIEIN


Qualcosa tintinna



 

Qualcosa tintinna
nel vuoto, qualcosa
si è rotto.
il filo rovente
che spento oscilla
non vedi
ma senti
e un ronzio
si ostina se scuoto
nel buio
quel filo che più
non brilla e che fu
tuo, mio.

Franco Fortini

giovedì 9 agosto 2012

Ora che ti ho perso...

Ora che ti ho perso, so di aver perso tutto. Malgrado ciò, non posso permettere che tu scompaia dalla mia vita e mi dimentichi senza sapere che non ti serbo rancore, che fin dall'inizio sentivo che ti avrei perso e che tu non avresti mai visto in me quello che io vedevo in te.
Voglio che tu sappia che ti ho amato fin dal primo giorno e che continuo ad amarti, ora più che mai, anche se non vuoi sentirtelo dire.
Mentre ti scrivo, ti immagino su quel treno, con il tuo bagaglio di sogni e col cuore spezzato, in fuga da tutti noi e da te stesso. Sono tante le cose che non posso raccontarti, Juliàn.
C
ose che entrambi ignoravamo e di cui è meglio che tu rimanga all'oscuro. Il mio desiderio più grande è che tu sia felice, Juliàn, che tutto ciò a cui aspiri diventi realtà e che, anche se mi dimenticherai, un giorno tu possa comprendere quanto ti ho amato.

Per sempre tua,
Penélope.


C.R. Zafòn- L'ombra del vento-Mondadori 

mercoledì 8 agosto 2012

Questo bacio vada a tutto il mondo.


"Quando sono tornata indietro e ho attraversato il cortile per tornare in dietro era come se qualcuno mi avessere strappato il cuore, lo vedevo camminare davanti a me. Ho pensato questo: Ecco il mio cuore che mi cammina davanti, tutto solo, pieno di sangue".


Colum McCann- Questo bacio vada al mondo intero- Rizzoli

martedì 7 agosto 2012

...nient'altro che un gioco di martelli.

Chi non vuole o non può udire deve intuire! E' difficile per me immaginare cosa possa accadere in un animo risonante viziato dall'armonia, cosa significhi musicalità. Deve trattarsi di un processo meccanico, simile a quello dei tasti del pianoforte. Grazie a una sottilissima trama di fili pilotati e di bilancini le note suonate devono mettere in movimento un esercito di martelletti di feltro che battono sulle corde di rame dorato di cui è tappezzato l'animo dei sensibili al suono. E' un gioco di martelli il vostro talento nient'altro che un gioco di martelli.


H. Burger- Servo d'orchestra- Marcos Y Marcos

lunedì 6 agosto 2012

...chissà per che ragione

Insomma, con l'aiuto di un po' di fantasia si sarebbe anche potuto pensare, sulla scorta di questi vaghi indizi, che l'incompiutezza stessa di quella guerra ( che era in realtà il segno d'un irrimediabile caduta di tensione ) fosse un fatto così singolare da nutrire ancora certe fantasticherie barocche : come se una latente cospirazione si fosse disegnata, di spiriti ostinati a mantenere assurdamente dischiuse con la loro voce le labbra ( che per sé si sarebbero sigillate per sempre ) di quell'evento; come se si fosse voluto chissà per che ragione covare amorosamente quella bizzarra anomalia di un avvenimento abortito, che non aveva quindi liberate tutte le sue energie, che non aveva esaurito tutto il suo potenziale.


J. Gracq- La riva delle Sirti- Guida editori

domenica 5 agosto 2012

venerdì 3 agosto 2012

POIEIN






Il tuo cuore lo porto con me
Lo porto nel mio
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mio amato;
qualsiasi cosa sia fatta da me, la fai anche tu, mio caro.
Non temo il fato perché il mio fato sei tu, mio dolce.
Non voglio il mondo, perché il mio, il più bello, il più vero sei tu.
Questo è il nostro segreto profondo, radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli e cielo dei cieli di un albero chiamato vita,
che cresce più alto di quanto l'anima spera, e la mente nasconde.
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio.



E. E. Cummings

giovedì 2 agosto 2012

Teresa Batista...


Quando si seppe che sarei tornato da quelle parti, subito tutti mi chiesero di farmi dare notizie di Teresa Batista e di mettere in chiaro certi fatti - quello che non manca a questo mondo è gente curiosa, no di certo. Fu così che mi misi a indagare di qua e di là nei mercati di paese e sulle banchine dei porti, e a poco a poco, col favor del tempo e della fiducia, mi posero al corrente, ciascuno a suo modo e d'accordo con il proprio intendimento, di intrecci e di trame, ora spassosi, ora tristi. Ho messo insieme tutto ciò che sono riuscito a sapere e a capire, pezzi di storie, suoni d'armonica, passi di danza, grida di disperazione, lai d'amore, tutto mescolato e affastellato insieme, cercando di soddisfare coloro che desideravano informazioni circa la giovane color del rame, le sue avventure e le sue scorribande. Ma non ho granché da narrare, laggiù la gente è di poche parole, e chi più sa meno parla per non farsi la fama di bugiardo.




J. Amado- Teresa Batista stanca di guerra- Einaudi

mercoledì 1 agosto 2012

Il desiderio di Briony...

Briony era una di quelle bambine possedute dal desiderio che al mondo fosse tutto assolutamente perfetto. Mentre la camera della sorella maggiore era una baraonda di libri mai chiusi, vestiti mai ripiegati, un letto mai rifatto e posacenere mai svuotati, quella di Briony era il santuario del demone che la animava: nel modellino di fattoria disposto sul davanzale profondo della finestra figuravano gli animali consueti, ma tutti rivolti in un'unica direzione - quella della loro proprietaria -, quasi che fossero sul punto di levare un canto; perfino le galline erano sistemate rigorosamente in cerchio. In effetti quella di Briony era la sola camera ordinata al piano di sopra della casa. Le sue bambole, sedute erette nelle loro ville a piú stanze, parevano obbedire al preciso ordine di non sfiorare mai le pareti; le file composte e spaziate delle varie figure alte un dito sulla sua toletta - cowboy, sommozzatori, topi umanoidi - davano l'impressione di un piccolo esercito sull'attenti.



I. McEwan- Espiazione- Einaudi