lunedì 25 febbraio 2013

Chi dubita...


Saremmo peggiori di quello che siamo senza i buoni li­ bri che abbiamo letto, piú conformisti, meno inquieti e ribelli, e lo spirito critico, motore del progresso, non credo esisterebbe.
Cosí come scrivere, leggere è protestare contro le ingiustizie della vita. Chi cerca nella finzione ciò che non ha, dice, senza la neces­sità di dirlo, e senza neppure saperlo, che la vita cosí com’è non è sufficiente a soddisfa­re la nostra sete di assoluto, fondamento del­la condizione umana, e che dovrebbe essere migliore. Inventiamo storie per poter vivere in qualche modo le molte vite che vorremmo avere quando invece ne abbiamo a disposi­zione una sola.
Senza la finzione saremmo meno coscienti dell’importanza della libertà affinché la vita sia piú vivibile dell’inferno in cui invece si converte quando viene oppressa da un tiran­no, da un’ideologia o da una religione. Chi dubita che la letteratura, oltre a donarci il sogno della bellezza e della felicità, ci mette in guardia contro ogni forma di oppressione, si domandi perché tutti i regimi impegnati a tenere sotto controllo il comportamento dei loro cittadini dalla culla alla tomba la temono a tal punto da organizzare sistemi di censura per reprimerla e vigilano con estremo so­spetto sugli scrittori indipendenti.  




M. V. Llosa - Elogio della letteratura e della finzione- Einaudi

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