Ma forse lei non conosce questa sorta orribile di disfatta, forse la metafisica costituisce per lei solo un disturbo passeggero come un effimero prurito; forse lei è abitata da una giocosa leggerezza di barche all'ancora che dondolano dolcemente come culle. D'altronde una delle cose che mi piacciono di lei, se permette che glielo dica, è l'innocenza, non l'innocenza innocente dei bambini e dei poliziotti, intessuta di una specie di verginità interiore acquisita a spese della credulità o della stupidità, ma l'innocenza saggia, rassegnata, quasi vegetale, direi, di coloro che si aspettano dagli altri e da loro stessi la stessa cosa che lei e io, qui seduti, ci aspettiamo dal cameriere che sta arrivando chiamato dal mio braccio alzato da buon allievo cronico: una specie di attenzione distratta, e l'assoluto disprezzo per la magra mancia della nostra gratitudine.
Antonio Lobo Antunes- In culo al mondo- Einaudi
mercoledì 24 novembre 2010
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