venerdì 30 marzo 2012

POIEIN



Siamo poca roba, Dio, siamo quasi niente

 

Siamo poca roba, Dio, siamo quasi niente,
forse memoria siamo, un soffio d'aria,
ombra degli uomini che passano, i nostri parenti,
forse il ricordo d'una qualche vita perduta,
un tuono che da lontano ci richiama,
la forma che sarà di altra progenie...
Ma come facciamo pietà, quanto dolore,
e quanta vita se la porta il vento!
Andiamo senza sapere, cantando gli inni,
e a noi di ciò che eravamo non è rimasto niente. 


Franco Loi

domenica 25 marzo 2012

venerdì 23 marzo 2012

POIEIN

Io ero solamente ciò

Io ero solamente ciò
che tu toccavi, quello
su cui – notte fonda, corvina –
la fronte reclinavi tu.

Io ero solamente ciò
che tu là in basso distinguevi:
sembiante vago, prima, e poi
molto più tardi, tratti.

Sei tu ardente, che
sussurrando hai creato
la conchiglia dell’udito
a destra, a manca, là, qui.

Tu che nell’umida cavità,
tirando quella tenda,
hai messo voce, perché
potesse te chiamare.

Cieco ero, nulla più.
Tu, sorgendo, celandoti,
hai dato a me la facoltà
di vedere. Si lasciano scie

così, e si creano così
mondi. Spesso, creati,
si lasciano ruotare così,
elargendo regali.

E, gettata così,
in caldo, in freddo, in ombra, in luce,
persa nell’universo,
ruota la sfera e va.



Iosif Brodskij

mercoledì 21 marzo 2012

Giornata Mondiale delle Poesia 2012

Sono nata il 21 a primavera



Sono nata il ventuno a primavera


ma non sapevo che nascere folle,


aprire le zolle


potesse scatenar tempesta.


Così Proserpina lieve


vede piovere sulle erbe,


sui grossi frumenti gentili


e piange sempre la sera.


Forse è la sua preghiera.




Alda Merini- Vuoto d'amore -Einaudi

venerdì 9 marzo 2012

POIEIN

Pioggia 



Piove e tu dici è come se le nuvole
piangessero. Poi ti copri la bocca ed affretti
il passo. Come se quelle squallide nuvole piangessero?
Impossibile. Ma allora: da dove questa rabbia,
questa disperazione che ci condurrà tutti al diavolo?
La Natura nasconde alcuni dei suoi processi
nel Mistero, il suo fratellastro. Così questa sera
che consideri simile a una sera da fine del mondo
più presto di quel che credi ti sembrerà soltanto
una sera triste, una sera di solitudine smarrita
nella memoria: lo specchio della Natura. Oppure
la dimenticherai. Né la pioggia, né il pianto, né importano
i tuoi passi che risuonano durante il percorso sulla scogliera.
Ora puoi piangere e lasciare che la tua immagine si disperda
nei parabrezza delle auto ferme lungo
il Paseo Marítmo. Ma non puoi perderti.




Roberto Bolaño 

venerdì 2 marzo 2012

POIEIN

Non andartene...  



Non andartene,
non lasciare
l'eclisse di te
nella mia stanza.
Chi ti cerca è il sole,
non ha pietà della tua assenza
il sole, ti trova anche nei luoghi
casuali
dove sei passata,
nei posti che hai lasciato
e in quelli dove sei
inavvertitamente andata
brucia
ed equipara
al nulla tutta quanta
la tua fervida giornata.
Eppure è stata,
è stata,
nessuna ora
sua è vanificata.


Mario Luzi

giovedì 1 marzo 2012

Ius e Fas

La nostra immensa via silenziosa e sommersa non scompare d'incanto quando usiamo la parola. Parlare è sempre un po' balbettare, ha in sé qualcosa di repressivo, di formalizzato e contempla sempre, nascostamente, una frustrazione, in quanto la complessità del silenzio (nella quale trascorre gran parte della esistenza) non passa attraverso la lingua parlata. La parola detta a un altro prende come sistema di riferimento un codice condiviso, che si richiama a una cultura, a modelli di comportamento da tutti riconosciuti. In quell'ora in cui parliamo troviamo i punti d'appoggio nello ius, nella legge degli uomini in comunità, mentre in tutte le altre ore del giorno (e della notte, visto che sognamo) ci lasciamo anarchicamente governare dal fas, cioè da leggi metafisiche, antropologiche o religiose. 

V. Cerami- Consigli a un giovane scrittore- Einaudi