sabato 30 aprile 2011

venerdì 29 aprile 2011

POIEIN

Incarico
Non darmi tregua, non perdonarmi mai
Pestami a sangue, che ogni cosa crudele sia tu che
ritorni.
Non lasciarmi dormire, non darmi pace !
Allora otterrò il mio regno,
nascerò lentamente.
Non smarrirmi come un motivetto facile, non essere carezza ne
guanto;
Intagliami come una selce, fammi disperare.
Difendi il tuo amore umano, il tuo sorriso, i tuoi capelli. Donali.
Vieni a me con la tua collera secca di fosforo e squame.
Grida. Vomitami sabbia in bocca, rompimi le fauci.
Non mi importa ignorarti in pieno giorno,
sapere che giochi faccia al sole, a viso aperto.
Condividilo.
Io ti chiedo la cerimonia crudele del taglio,
quello che nessuno ti chiede: le spine
fino all’osso. Strappami questo volto infame,
obbligami a gridare finalmente il mio vero nome.

J. Cortazar-Dalla raccolta: “Salvo el crepúsculo”, Buenos Aires, Ed. Alfaguara, 1996
traduzione: Federico Guerrini

giovedì 28 aprile 2011

Definizioni

La prova del sonno-Magritte
“starete bene, signora, quando -un giorno lontano o vicino, e dipende da voi che sia oggi stesso – capirete di non avere niente, e riprenderete la vostra vita normale” “Non ditemi che siete stanca. La stanchezza è l’attuazione organica di un’idea preconcetta. Cominciate con l’escluderla dal vostro pensiero. E se mai doveste avere una piccola indisposizione, cosa che può succedere, sarà come se non l’aveste, giacchè i vostri nervi faranno di voi, secondo un’acuta definizione del signor di Talleyrand, un GUARITO IMMAGINARIO”.


Marcel Proust-La parte di Guermantes-

mercoledì 27 aprile 2011

...dialettale

Vi è infine una obiezione fatua ed essenziale: come ci comportiamo nei sogni? L’inconscio è indifferente alla seconda lingua; può impararne al più alcune parole, che userà in modo approssimativo e sbandato. L’inconscio è rigorosamente legato al “dialetto”, giacché è legato all’esperienza e indifferente alla cultura. Si potrà dire che il nostro serbatoio di sogni è retrogrado e inetto: tuttavia è lì, e ogni notte ci manda i suoi fantasmi, ci racconta le sue storie dai molti sensi o totalmente prive di senso, ci fa incontrare i personaggi del nostro passato, talvolta del nostro futuro, ci suggerisce la fantasia che la nostra vita sia una favola forse priva di senso, ma indubbiamente dialettale. Come gli scongiuri, le filastrocche, le parole che designano la gioia teoretica, i sogni, tutti i sogni, sono indifferenti al “grande flusso della civilizzazione”, e si occupano d’altro.




Giorgio Manganelli-Improvvisi per macchina da scrivere-Adelphi

martedì 26 aprile 2011

Vietato romanzare

“Non che dai romanzi la mente tragga molto nutrimento. Il piacere che forse essi offrono lo si paga a carissimo prezzo: essi finiscono per guastare anche il carattere più solido. Ci s’abitua ad immedesimarsi in chicchessia. Si prende gusto al continuo mutare delle situazioni. Ci si identifica con i personaggi che piacciono di più. Si arriva a capire qualunque atteggiamento. Ci si lascia guidare docilmente verso le mete altrui e si perdono di vista le proprie. I romanzi sono dei cunei che un autore con la penna in mano insinua nella chiusa personalità dei suoi lettori. Quanto più egli saprà calcolare la forza di penetrazione del cuneo e la resistenza che gli verrà opposta, tanto più ampia sarà la spaccatura che rimarrà nella personalità del lettore. I romanzi dovrebbero essere proibiti dalla legge.” 


Elias Canetti – Auto da Fè -Adelphi

lunedì 25 aprile 2011

25 Aprile

In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli; e, a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane…
Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti! Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa costituzione! Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, cha hanno dato la vita perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è un testamento di centomila morti.
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.

Piero Calamandrei, padre della Costituzione repubblicana.
Discorso agli studenti milanesi (1954)

domenica 24 aprile 2011

POIEIN


Lasciate che la morte
abiti nel mio cuore,
lasciate pure che del vento della mia giovinezza
e dei miei grandi amori stellari
non rimanga più nulla,
lasciatemi nella prigione del dolore.
L'amore di Dio
era una grande prigione
entro la quale ho cantato i miei alleluia, la mia giovinezza,
l'attesa di questo figlio.
Ma ora ogni suo chiodo
mi strappa la carne.
Pensavo che i Profeti
avrebbero avuto misericordia
di una povera madre,
ma invece non è così.
La morte odora di fresco,
la morte è una seconda resurrezione,
la morte è un giardino immenso.
Ma per entrare in questo giardino
bisogna conoscere il senso della morte.
Nessuna donna come me
si è vista strappare le viscere dal cuore,
la carne dal suo sentimento.
Come dire a Dio Supremo
che il mio amore era fatto di carne,
che il mio amore era fatto di lacrime,
che il mio Gesù
è nato su un trono di luce,
che è cresciuto
nel più grande degli anfiteatri,
che è il re di tutta la terra?
Qualsiasi madre direbbe la stessa cosa,
ma questo era il Dio vero,
ma questo era veramente il Messia.
L'ora della verità mi è sopra
ed è un tremendo terremoto,
ma mio figlio risorgerà
e la sua resurrezione
avvolgerà l'universo.
Mio figlio è veramente il Messia,
mio figlio è il Re dei Re.





Alda Merini-Magnificat- Un incontro con Maria-Frassinelli

sabato 23 aprile 2011