domenica 2 gennaio 2011

Invece no

Io sono quello che non ce la faccio.
Io sono stanco, anzi, stanchissimo. La vita moderna ha dei ritmi e delle pretese che tenerci dietro, io non ce la faccio. Oppure no.
Io sono esaurito. Ho finito, nel breve volgere di sette lustri, l’energia vitale che mi è stata concessa. Sono scarico. Sembro vivo, ma sono morto. Oppure no.
Io sono un martire della letteratura. Ho scritto un romanzo che è piaciuto molto a due editori, uno dei quali molto importante. Molto colpiti. Originale, mi han detto. Ti chiamiamo entro fine luglio, mi han detto. Oggi è l’otto di agosto e sono qui in casa che aspetto. Non succede niente. Questo niente mi ammazza. Oppure no.
Io sono deperito da una lunga dieta e dalla delusione che l’ha seguita. Non entravo più nelle braghe e mi son messo a dieta. Sono stato a dieta otto mesi. Dimagrivo pochissimo, ma costantemente. Un chilo al mese. Un bel giorno, sono entrato nel paio di braghe più stretto che avevo. Sono uscito di casa, la cintura stretta nell’ultimo buco, e vedevo riflessa nelle vetrine l’immagine di un uomo agile e fresco. I pantaloni fasciavano elegantemente una vita sottile. Il ventre piatto del pugilatore. Ero diventato cordiale e piacevole, parlarmi insieme. Se ne accorgevano tutti, quelli che mi incontravano. Ma come stai bene, come sei in forma. Sono stato magro tre giorni. E’ lì che mi sono abbattuto. Oppure no.
Io sono sotterrato da una storia sentimentale, finita male. Bassotuba è andata via con un sociologo e io non ho retto al distacco. Che ancora adesso, sui muri di casa, ci sono appesi i biglietti che mi lasciava, non buttare le cicche nella tazza del water!!! Io guardo quei tre punti esclamativi e torno indietro e spengo la cicca nel portacenere. Come se adesso servisse a qualcosa. Come se un’azione potesse in qualche modo cambiare la mia condizione presente. Invece no.

Paolo Nori-Bassotuba non c'è-Einaudi

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