lunedì 11 giugno 2012

A casa

Capita a tutti di avere delle giornate no, quelle in cui sembra che non ne vada bene una, se poi si è piuttosto stanchi e magari lontani dagli affetti allora sembra, addirittura, che tutto congiuri contro di noi. Proprio in una di queste giornate mi è capitato di riflettere sull'espressione "le parole sono la nostra patria", l'avevo sentita ripetere spesso ma non credo di essermi mai soffermata a ragionarci su, per davvero. Quel giorno mi è capitato e ho trovato che fosse proprio esatta. Ero a Mantova insieme a qualche centinaio di altre persone, per lo più donne, proprio ad un incontro sulle donne nelle Sacre Scritture, di e con Erri De Luca ( era uscito da poco il suo ultimo libro" In nome della madre" ), l'autore ha parlato dell'importanza della figura di Miriam e di altre donne descritte nei testi sacri, da un punto di vista laico e in un modo molto delicato e riguardoso, riuscendo a rendere quasi palpabile e concreta la percezione di quella che definiamo talvolta "fede".
Alla fine dell'incontro, inaspettatamente, molto interessante e stimolante De Luca ha salutato la platea in tutta fretta, dicendo che il suo tempo a disposizione, purtroppo, era finito e riferendosi agli organizzatori che: "Chist'sò fissat", letteralmente.
Sono bastate queste ultime brevi parole in dialetto napoletano o meglio, come qualcuno potrebbe obiettare, in lingua napoletana, a sollevarmi di peso dal mio posto e a riportarmi, in quello stesso istante, a casa. Sono d'accordo, è proprio vero, le parole sono la nostra patria, la nostra casa.




Erri De Luca- In nome della madre- Feltrinelli

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