Fra
tutti l'ebrea più bella è Tania, e per amor suo mi farei ebreo anch'io.
Perché no? Già parlo come un ebreo. E sono brutto come un ebreo. E poi,
chi odia gli ebrei più di un ebreo?
Ora del crepuscolo. Blu d'India, acqua di vetro, alberi lucenti e liquescenti. A Jaurès i binari si tuffano nel canale. Il lungo trenino con le fiancate laccate scende rapidamente come vagoni d'un ottovolante. Non è Parigi. Non è Coney Island. È un crepuscolare miscuglio di tutte le città d'Europa e dell'America centrale. Sotto di me, scalo ferroviario, i binari neri stesi a ragnatela, non ordinatamente disposti da un ingegnere, ma quasi disegnati da un cataclisma, come esili crepe nel ghiaccio polare che la macchina fotografica registra in gradazioni di nero.
Ora del crepuscolo. Blu d'India, acqua di vetro, alberi lucenti e liquescenti. A Jaurès i binari si tuffano nel canale. Il lungo trenino con le fiancate laccate scende rapidamente come vagoni d'un ottovolante. Non è Parigi. Non è Coney Island. È un crepuscolare miscuglio di tutte le città d'Europa e dell'America centrale. Sotto di me, scalo ferroviario, i binari neri stesi a ragnatela, non ordinatamente disposti da un ingegnere, ma quasi disegnati da un cataclisma, come esili crepe nel ghiaccio polare che la macchina fotografica registra in gradazioni di nero.
H. Miller- Tropico del cancro- Mondadori
Questo Tropico è davvero un liquore, dalle mille luci diverse e ombre meravigliose. Letto, riletto e straletto, sempre più nuovo e poetico.
RispondiEliminaIn gamba e a presto.
l.s.
;-) A presto.
EliminaR.P.