Questo posto è la mia vita. La vita che vivo tutti i giorni,
un'appendice della mia esistenza reale. Un insieme di eventi, fatti,
circostanze che stento a riconoscere e tuttavia, senza accorgermene,
sono diventati un prolungamento del mio essere. A volte accanto a me c'è
una donna che dorme. Ma in genere sono solo. Con il rumore
dell'autostrada che corre proprio di fronte alla mia casa, un bicchiere
di vetro sul comodino (sul fondo un rimasuglio di whisky, non più di
cinque millimetri) e la luce ostile - no, più che altro indifferente -
del mattino, piena di pulviscolo. Qualche volta piove. In quel caso,
resto a oziare nel letto. Se nel bicchiere è rimasto del whisky, lo
bevo. E guardando la pioggia che cade dalla grondaia penso all'Albergo
del Delfino. Provo piano piano a stirare le braccia, le gambe. E mi
assicuro del fatto che questo corpo è proprio il mio e non una parte di
qualche altra cosa. Ma ho ancora in mente la sensazione di quando
sognavo.
H. Murakami- Dance Dance Dance- Einaudi
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