Sono bellissime le descrizioni di tipi umani al limite con l'orripilante ( qualunque sia il ceto cui appartengono, trasversale ne è la bruttura ), che risultano alla fine persino simpatici; si ha l'impressione di stare di fronte ad un continuo e onesto scaricarsi la coscienza, come per fare un testamento spirituale, da parte di uno che però non crede a nulla e a nessuno e che, quindi, coscienza non ha e nemmeno sta per morire. Altrettanto belle sono le continue summe e considerazioni del protagonista, spicciole ma realistiche e condivisibili, ora sull'uomo, che come la coca- cola basta scuoterlo perché spruzzi sangue e sentimenti, ora sui sostantivi che annoiano mentre gli aggettivi seducono, oppure sull'arte che è più importante della vita ( e Tony odia i musei ), sulla bellezza che paralizza e inibisce addirittura il desiderio, sull'accettazione della vecchiaia, sul dolore e sul fatto che chi fuma lo conosce bene, sull'orgoglio, sull'amore ( non si direbbe ma Beatrice gli ha spezzato il cuore ), sul conformismo, sulla vita tutta e sull'ipotesi dell'esistenza di un creatore, che se c'è è un sadico. Commovente è l'amore per Napoli, una città, l'unica, ormai, ad avere "un minimo di senso con quell'apertura alata a mare, sterminata". A me questo libro è piaciuto molto, sarà anche perché sono oriunda del posto ma lo consiglio proprio, " mica si chè".
Paolo Sorrentino- Hanno tutti ragione- Feltrinelli
Posso suggerirti un titolo di un amico esordiente molto interessante?:http://www.ibs.it/code/9788842541776/castellano-luca-di-falco/fine-degli-affanni.html
RispondiEliminase ti capiterà di legerlo, mi dirai cosa ne pensi?
Certamente, affare fatto!
RispondiEliminaA presto.
R.P.