Si era posato nel tramonto, in quel momento della verità della sua vita, perché per nessuno, come per uno spiaggiatore, il tramonto sembra cadere ogni volta non solo sul giorno breve di ore, ma su quello lungo della vita. E per lo spiaggiatore dev’essere ogni volta come trovarsi in punto di morte e ricordarsi del tempo vissuto e rivedere tutta la propria vita, come se il mare gliela rovesci, ondata su ondata, sulla riva, anni e anni, fra scoppi di spume che durano attimi. E non ha con chi parlarne e dev’essere questo il morire dello spiaggiatore: cancellato dal mondo come le sue stesse impronte su cui sbava il mare, sperso per l’eternità nel silenzio tonante del mare.
Stefano D'Arrigo- Horcynus Orca-Rizzoli
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