giovedì 30 giugno 2011

La niña mala

Questo romanzo narra di un amore impossibile, perciò assoluto, l'unico tipo di amore che può essere raccontato per oltre trecento pagine senza risultare inverosimile, ridicolo o insopportabilmente melenso e noioso. L'amore in questione è, appunto, quello di Ricardito per la niña mala, nasce a Miraflores negli anni cinquanta, quando i due innamorati sono solo adolescenti; per la verità è solo Ricardo ad innamorarsi di questa "insolita" ragazza, nemmeno poi tanto bella, senza esserne ricambiato (almeno non nel senso canonico del termine o forse no) e durerà fino alla morte di uno dei due. La niña mala in questione ha una naturale abilità ad esserci, in modo prorompente e irresistibile, per Ricardo ( che arriverà a un passo dal morire per lei) quando effettivamente c'è e poi a sfuggirgli via, lasciando inesorabilmente perdere le sue tracce ( lo renderà coraggioso e vile, eroico e squallido, grandissimo e meschino, insomma gli "amplificherà" la vita in tutti i sensi ). Questo sarà lo schema del rapporto tra i due, che si replicherà più o meno uguale per circa un trentennio tra Lima, Parigi, Londra, Tokio e Madrid, città che vedranno i due protagonisti ( l'uno ordinario interprete  senza grandi ambizioni, l'altra impunita, arrivista infaticabile ) rincorrersi e poi sfiorarsi e poi incontrarsi/scontrarsi, continuamente, come se un disegno superiore li controllasse e dirigesse. Sullo sfondo della estenuante storia d'amore l'autore, abilissimo quanto raffinato, fa una ricostruzione lucida della realtà politica, culturale e sociale dei paesi in cui la vicenda via via si snoda. Tutta la letteratura latinoamericana precedente sta alla base della narrazione dei fatti politici, che si verificheranno in Perù, epici sono i personaggi, i caratteri, le ambientazioni, le storie, le disfatte e le disillusioni narrate. Bella la descrizione di Parigi e verosimilissima la ricostruzione del ruolo che essa ha avuto come faro culturale per l'Europa e, ancor più, per il nuovo continente. Bella quella di Londra e dello swinging london con i suo prodigi e i suoi guasti, entrambi incontenibili in egual modo, e poi quella di Tokio e della sua rigosa rigidità di facciata e, per finire, quella di Madrid, splendida, in continua evoluzione, cangiante e incolpevolmente infedele. Magistrale è l'espediente di fare un parallelo tra lo sviluppo della storia d'amore dei due protagonisti e l'evoluzione di una gran fetta di mondo; andare avanti, progredire finisce con l'essere la scelta consapevole, quanto irrinunciabile, di una assurda e spasmodica ricerca di senso dove il senso non c'è. Credo che ci sia in questo romanzo anche molto di autobiografico dell'autore; infatti il mondo abilmente ricostruito e descritto in cui fa muovere  professionalmente il protagonista Ricardo, lo stesso epilogo della sua carriera da interprete e la svolta decisiva, quanto fatale, verso la scrittura sono indicativi in tal senso. Da leggere.




M. Vargas Llosa- Avventure della ragazza cattiva- Einaudi

Nessun commento:

Posta un commento