mercoledì 31 ottobre 2012

Suppergiù...

Si scrive per popolare il deserto… per non morire…
per essere ricordati e per ricordare… anche per dimenticare…
anche per esser felici… per far testamento… per giocare…
per scongiurare, per evocare… per battezzare le cose…
per surrogare la vita, per viverne un’altra…
per persuadere e amorosamente sedurre… per profetizzare…
per rendere verosimile la realta’…
Tante sono, suppergiu’, le ragioni per scrivere.
Una di piu’, ma forse una di meno (non ho contato bene),
delle ragioni per tacere.
 




G. Bufalino - Le ragioni dello scrivere, a cura di L. Giordano, Catania, Centro Studi e Ricerche, 1991, non venale.

martedì 30 ottobre 2012

L'ordine del mondo...


Si alzò e venne verso di me. Con la sua andatura aerea. Le mie braccia erano aperte. Dovevo solo stringerla a me. Mi baciò. Le sue labbra erano vellutate, come le rose che avevo inviato quella mattina a Babette, di un rosso scuro più o meno uguale. La sua lingua cercò la mia. Non ci eravamo mai baciati così. Il mondo si stava rimettendo in ordine. Le nostre vite. Tutto quel che avevamo perso, sbagliato, dimenticato, trovava finalmente un senso. Con un solo bacio. Quel bacio.

J. C. Izzo - Casino totale- e/o


lunedì 29 ottobre 2012

Inizio della fine...

Durante il giorno era uscito il sole e la neve si era sciolta in acqua sporca. Ora scorreva in rivoletti sulla finestrella ad altezza spalla che dava sul retro. In strada le macchine passavano frusciando nella poltiglia. Si stava facendo sempre più buio, sia dentro che fuori.
Lui era in camera da letto e cacciava dei vestiti in valigia quando lei apparve sulla soglia.
Sono proprio contenta che te ne vai! Sono proprio contenta!, disse. Mi senti?
Lui continuò a mettere le sue cose in valigia.
Brutto figlio di puttana! Sono proprio contenta che te ne vai! Scoppiò a piangere. Non hai nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia, vero? Poi notò la foto del bambino poggiata sul letto e la prese.
Lui la guardò e lei si asciugò le lacrime e lo fissò per un po’ prima di voltarsi e di tornare in soggiorno.


R. Carver- Da dove sto chiamando- Racconti- Minimum fax

venerdì 26 ottobre 2012

POIEIN


Notizia



Solo qualche parola,
solo una notizia sul rovescio del conto
sbagliato dal padrone.
Forse è tardi, può darsi che la ruota
giri troppo in fretta perchè resti qualcosa:
occhi squartati, teste di cavallo,
bei tempi di Guernica.
Qui i frantumi diventano poltiglia.
E anch'io che ti scrivo
da questo luogo non trasfigurato
non ho frasi da dirti, non ho
voce per questa fede che mi resta,
per i fiaschi simmetrici, le sedie
di paglia ortogonali,
non ho più vista o certezza, è come
se di colpo mi fosse scivolata
la penna dalla mano
e scrivessi col gomito o col naso.



Giovanni Raboni- da "Le case della Vetra"




giovedì 25 ottobre 2012

Certe notti...

Lo stoppino della candela perdeva scintille. Anna ne raccolse qualcuna e le portò alla lingua.
“Secondo te le stelle sanno di pan di zucchero o di sale?”
“Non lo so, non le ho mai assaggiate.”
“Io sì, sono rimasta molte notti sul balcone della casa dei bambini chiusi. Le stelle in estate perdono briciole che arrivano in bocca.”
“E come sono?”
“Salate, a gusto di mandorla amara.”
“Le preferivo dolci.”
“Ma no, guasterebbero la terra per quante ne arrivano. Certe notti c’è tempesta di stelle sbriciolate. La terra è seminata da loro, riceve senza poter restituire. Allora dal basso si alzano le preghiere a sdebitarsi, di alberi e di bestie che ringraziano.”
“Tu preghi, Anna?”
“No.”
“Perché?”
“Perché vengo da lì, da un seme che ha viaggiato nella coda di ghiaccio di una cometa.”



E. De Luca- il giorno prima della felicità- Feltrinelli

mercoledì 24 ottobre 2012

Se l'anima non è rachitica

...in fondo nella vita c'è qualcosa per cui vale la pena se l'anima non è rachitica, e che bisogna lottare contro il rachitismo di certe giornate, quando la sorgente sembra asciutta, perchè all'improvviso la fonte ricomincia a buttare, tu non te lo aspettavi più e che bello, arriva un getto di acqua fresca che ti inonda, ti rinvigorisce, ti trascina, da dove viene quel fiume carsico, mentre la pianura sembrava così secca, quali meandri sotterranei ha seguito per arrivare fino a te, per dirti che domani è un altro giorno?




A. Tabucchi- Tristano muore- Feltrinelli

martedì 23 ottobre 2012

Miss Acacia...

Non posso più fare a meno di lei: l’odore della sua pelle, il suono della voce, quei piccoli vezzi che la rendono la ragazza più forte e più fragile del mondo. La mania di non mettersi gli occhiali per vedere il mondo attraverso lo schermo fumoso della vista annebbiata; il modo tutto suo di proteggersi. Vedere senza vedere davvero e, soprattutto, senza farsi notare.
Scopro la strana meccanica del suo cuore. E’ un sistema che funziona con un guscio auto protettivo dovuto alla sua profonda mancanza di fiducia. Un’assenza di stima in lotta con una determinazione fuori dal comune. Le scintille che Miss Acacia produca cantando sono le schegge delle sue incrinature, che lei è capace di proiettare sulla scena, ma non appena la musica cessa, perde l’equilibrio. Non ho ancora trovato l’ingranaggio rotto.
Il codice di accesso al suo cuore cambia ogni notte. A volte il guscio è duro come una roccia.



M. Malzieu- La meccanica del cuore- Feltrinelli



lunedì 22 ottobre 2012

E' difficile...

Il tempo molto nuvoloso ha scarso effetto. La luce vi irrompe, formando traccianti e archi fumosi. Anzi, contribuisce allo stato d'animo. Troviamo poco da dirci. Arrivano altre auto, le quali parcheggiano in una fila che raggiunge la zona residenziale. La gente sale per la rampa e arriva sul cavalcavia, portando con sé frutta e noci, bibite fredde, soprattutto quelli di mezza età, gli anziani, alcuni addirittura con seggiole da spiaggia, ripiegate, che aprono sul marciapiede, ma anche coppie giovani, a braccetto lungo il corrimano, con lo sguardo rivolto a occidente. Il cielo assume contenuto, senso, una vita esaltata di narrazione. Le strisce di colore salgono altissime, sembrano a volte scomporsi nelle parti costitutive. Vi sono cieli percorsi da cumuli, leggeri temporali, vaghe strisce di luce. E' difficile sapere che fare di fronte a tutto ciò. Alcuni hanno paura dei tramonti, altri decidono di sentirsi esaltati, ma la maggior parte di noi non sa che partito prendere, pronto a entrambe le possibilità. La pioggia non costituisce un deterrente. Anzi, provoca esibizioni di vario ordine, magnifiche sfumature di colore.


D. DeLillo- Rumore bianco- Einaudi

venerdì 19 ottobre 2012

POIEIN






Gli innamorati traditi


Io avevo una lampada a olio,
tu la luce
Chi ha venduto il lucignolo?


J. Prévert- Poesie d'amore e libertà- Guanda

giovedì 18 ottobre 2012

Più empatia...

Se si eccettuano queste furtive illuminazioni, dopo che i Ransome ebbero recuperato i loro averi la vita andò avanti più o meno come prima. Certe volte, però, quando si riposava sul letto o prima di alzarsi la mattina, Mrs Ransome si sentiva pervadere dalla deprimente sensazione di aver perso il tram, anche se era difficile dire quale tram fosse o dove andasse. Prima del viaggio a Aylesbury si era convinta che il furto fosse un' occasione da sfruttare. Ogni giornata portava con sé una messe di piccole avventure: una visita di Dusty, un salto da Mr Anwar, una passeggiata a Edgware Road. Ora, invece, reinsediata fra i suoi possedimenti, Mrs Ransome temette che per lei le distrazioni fossero arrivate al capolinea. La vita era rientrata nella normalità; solo che ciò non le piaceva più. Particolarmente monotoni e pieni di rimpianto erano i pomeriggi. Vero è che continuava a guardare la televisione, senza più sorprendersi come una volta delle cose che arrivava a fare la gente, anzi, provando persino (come nel caso di Martine e Cleo) un pizzico di invidia. Si abituò talmente al lessico televisivo che di tanto in tanto le sfuggiva un modo di dire rivelatore, per esempio quando una volta disse che dagli altri si sarebbe aspettata più empatia.



A. Bennet- Nudi e crudi- Adelphi

mercoledì 17 ottobre 2012

...l'ultima volta che la vidi.

Quando capii che stava bruciando, a Kandilli, un'altra delle mie amate ville di legno del Bosforo, scesi dalla macchina per vedere meglio. La mia bella era turbata dall'entusiasmo dei miei amici davanti alle fiamme, e così la tenni per mano. Camminammo lungo la fortezza proprio per allontanarci dalle auto e dalla folla che, bevendo il tè, osservava l'incendio di una delle ultime ville signorili ottomane. Io allora le raccontai che al liceo saltavo le lezioni e aggiungevo con un battello la parte asiatica, solo per infilarmi in quelle strade. Davanti al buio del piccolo cimitero, allorché la mia modella mi sussurrò all'orecchio che mi amava molto, le dissi che per lei avrei fatto qualsiasi cosa, e l'abbracciai con tutte le mie forze, mentre sentivamo dentro le ossa la potenza oscura delle correnti vertiginose del Bosforo. Baciandola, ogni tanto aprivo gli occhi e vedevo la luce arancione dell'incendio, riflessa sulla pelle vellutata del suo viso. Al ritorno ce ne restammo in silenzio, mano nella mano, sui sedili dietro della macchina. quando arrivammo a casa sua, scese e corse con passi infantili verso il portone: questa fu l'ultima volta che la vidi.



O. Pamuk- Istanbul- Einaudi

martedì 16 ottobre 2012

Decisioni...

Al contrario di quanto in genere si pensa, prendere una decisione è una delle decisioni più facili di questo mondo, com'è pienamente dimostrato dal fatto che non facciamo nient'altro che moltiplicarle durante tutto il santissimo giorno, però, e qui ci scontriamo col busillis della questione, loro, le decisioni,       ci tornano sempre a posteriori coi loro problemucci privati, o, per intenderci, con le loro gatte da pelare, la prima delle quali è il nostro grado di capacità a mantenerle e la seconda il nostro grado di volontà per attuarle.



J. Saramago- L'uomo duplicato- Einaudi

lunedì 15 ottobre 2012

Nessuno vorrebbe...

Spesso è più difficile disfarsi di un libro che procurarselo. I libri restano con noi in virtù di un patto di necessità e di oblio, come testimoni di un momento delle nostre vite al quale non ritorneremo. Ma finché sono lì, crediamo di farn
e la somma. Ho visto che molti annotano il giorno, il mese e l'anno di lettura, tracciando così un intermittente calendario. Altri scrivono il nome sulla prima pagina, e prima di prestare un libro si appuntano su una rubrica il nome della persona cui lo hanno prestato, aggiungendo la data. Ho visto volumi etichettati, come quelli delle biblioteche pubbliche, o con un delicato biglietto da visita del proprietario infilato tra le pagine. Nessuno vorrebbe perdere un libro. Preferiamo perdere un anello, un orologio, l'ombrello, anziché il libro che non rileggeremo ma che serba, nella sonorità del titolo, un'antica e forse perduta emozione. 







Carlos Maria Dominguez- La casa di carta- Sellerio

venerdì 12 ottobre 2012

POIEIN



"Appena giunge l'aurora, le ragazze vanno a cogliere le rose. Una corrente d'intelligenza percorre allora le vallate e le capitali, soccorre l'intelligenza dei più entusiasti tra i poeti, cosparge di futuro le culle, di allori la gioventù, di fede nell' immortlità gli anziani."



Lautréamont, Poésies II

giovedì 11 ottobre 2012

Ritratti

La gente di poco senno si chiedeva spesso come mai Padre Murchison e il professor Frederic Guildea fossero amici intimi: tutto fede l'uno, tutto scetticismo l'altro. La personalità del Padre si basava sull'amore. Egli guardava il mondo con una dolcezza quasi infantile da sopra la sua lunga tonaca nera, e gli occhi azzurri, dolci ma impavidi, parevano sempre a guardia della bontà che esiste negli uomini, pronti a rallegrarsene quando la scorgevano. Il professore invece aveva il viso duro come un'accetta, segnato da una barba nera caprina e aggressiva. I suoi occhi erano svelti, acuti, irriverenti. Le rughe intorno alle labbra piccole e sottili erano quasi crudeli. La voce dura e acuta e a volte, nei momenti di foga, quasi sopranile. Sparava le parole con una pronunzia tagliente e asciutta. Il suo atteggiamento mentale era di solito quello della sfiducia inquisitoria. Impossibile supporre che, nella sua vita tanto attiva, egli trovasse tempo per amare, vuoi l'umanità in generale, vuoi in particolare un individuo.




R. S. Hichens- Come scoprì l'amore il professor Guildea- Sellerio editore Palermo

mercoledì 10 ottobre 2012

...attività di sostituzione

La prima reazione di un animale frustrato è in genere quella di tentare con maggiore slancio di raggiungere il proprio scopo. Per esempio, un pollo ( Gallus domesticus) affamato, cui si impedisca di raggiungere il cibo circondandolo con una rete di fil di ferro, tenterà con sforzi sempre più frenetici di superare lo sbarramento infilandosi tra le maglie della rete. A poco a poco, tuttavia, questo comportamento viene rimpiazzato da un altro, apparentemente privo di obiettivo. Quando non possono ottenere il cibo desiderato, i piccioni ( Columba livia ) beccano ripetutamente il terreno, anche qualora sul terreno non si trovi alcun oggetto commestibile. Oltre ad abbandonarsi a questo beccare indiscriminato, essi si danno anche a un frenetico lisciamento delle penne;  tale comportamento insensato, frequente nelle situazioni che implichino frustrazione o conflitto, viene definito attività di sostituzione. All'inizio del 1986, poco dopo aver compiuto trent'anni, Bruno cominciò a scrivere.



M. Houellebecq- Le particelle elementari- Tascabili Bompiani

martedì 9 ottobre 2012

...da lontano

Per ritornare al discorso sul mare, io non capisco che cosa ci trovi di bello la gente. Il mare lo sopporto solo visto da lontano. Da lontano ammetto che può essere bello. A me i bei paesaggi non m'interessano, non mi fermo nemmeno un minuto per guardare un paesaggio, ma certe volte uno gira l'occhio e vede da lontano l'acqua del mare che luccica come se fosse argentata. Va bene, non posso dire che il mare visto da lontano non faccia il suo effetto, però è poco interessante.





L. Malerba- Testa d'argento- Arnoldo Mondadori Editore

lunedì 8 ottobre 2012

..con gusto

"Si suicidano. E' una tara, qui... li educo con idee molto particolari... Sono condizionati  a tal punto che la stessa idea della bruttezza gli ripugna... Il giorno in cui si accorgono delle loro imperfezioni, si sopprimono... siccome, malgrado ciò, sono molto belli, conserviamo i corpi alcuni giorni... I miei giardinieri li dispongono con gusto all'entrata della proprietà... "


B. Vian- E tutti i mostri saranno uccisi- Marcos Y Marcos

venerdì 5 ottobre 2012

POIEIN

Fratello mare



Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po' della tua ghiaia
un po' del tuo sale azzurro
un po' della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino di mare
eccoci con un po' di speranza
eccoci con un po' di saggezza
e ce ne siamo andati come siamo venuti,
arrivederci fratello mare.


Hikmet

giovedì 4 ottobre 2012

...e per sempre

Piuttosto, era come se uno avesse a disposizione un numero interminabile di giorni, mesi e anni, nei quali decifrare le bizzarrie del proprio rapporto con Miss Kenton; un numero infinito di ulteriori opportunità durante le quali rimediare agli effetti di questo o quel  fraintendimento. Non vi era certamente nulla, all'epoca, che indicasse che tali in apparenza piccoli incidenti avrebbero reso irrealizzabili dei grandi sogni, e per sempre.




K. Ishiguro- Quel che resta del giorno- Einaudi

mercoledì 3 ottobre 2012

...per mostrargli

Accadde in una mite notte di novembre, al tempo della luna piena. Una di quelle notti in cui l'estate sembra ribellarsi all'autunno incipiente, e diffondere negli uomini una strana inquietudine, come se si cercassero fra loro. Il paese era sprofondato nel sonno, i boschi gettavano lunghe ombre sui prati inargentati dalla luna. La sera prima Peter aveva dato a Elias un misterioso appuntamento notturno vicino allo stagno ai piedi della Roccia di S. Pietro. Lo avrebbe aspettato lì per mostrargli infine una cosa che aveva in mente da sempre. Gli avrebbe mostrato l'amore.


R. Schneider- Le voci del mondo- Einaudi

martedì 2 ottobre 2012

...dovete imparare

Ma ci sono notti o pomeriggi o albe e ancora tramonti, anche questo dovete imparare,  che succede il Grande Miracolo, cioè arriva su quel rullo l'odore del Mare del Nord che spazza le strade e la campagna e quando arriva senti proprio dentro la salsedine delle burrasche e dell'oceano e persino il rauco gridolino dei gabbiani e lo sferragliare dei docks e dei cantieri e anche il puzzo sottile delle alghe che la marea ha gettato sugli scogli, insomma t'arriva difilato lungo questo corridoio l'odore del gran mare, dei viaggi, l'odore che sento adesso come un prodigio e che sto inseguendo sulla mia ronzinante cinquecento con su gli scoramenti e dentro tanto vino e in bocca tanta voglia di gridare. Sono sulla strada amico, son partito, ho il mio odore a litri nei polmoni, ho fra i denti la salsedine aaghhh e in testa libertà.




P.V.Tondelli- Altri libertini- Universale Economica Feltrinelli

lunedì 1 ottobre 2012

Sognò...

...il minotauro sognò di essere un uomo. Sognò un linguaggio, sognò fratellanza, sognò amicizia, sognò sicurezza, sognò amore, vicinanza, calore, e contemporaneamente seppe, sognando, di essere un anormale cui non sarebbe mai stato concesso un linguaggio, mai fratellanza, mai amicizia, mai amore, mai vicinanza, mai calore, sognò come gli esseri umani sognano degli dei, con tristezza d'animale il minotauro.



F. Durrenmatt- Il minotauro- Marcos Y Marcos