mercoledì 22 maggio 2013

...bel tipo

Colin stava finendo di farsi bello. Per uscire dal bagno si era avvolto in un
grande asciugamano di tessuto bouclé, da cui emergevano solo le gambe e il torace. Porto via allo scaffale il vaporizzatore e si spruzzò sui capelli chiari l’olio fluido e profumato. Il suo pettine d’ambra divise la massa setosa in lunghi fili arancioni, simili ai solchi che l’allegro contadino traccia nella marmellata d’albicocche servendosi di una forchetta. Colin posò il pettine e, armatosi di un tronchesino, tagliò obliquamente gli angoli delle sue palpebre opache, in modo da rendere misterioso il suo sguardo. Era costretto a farlo spesso, perché ricrescevano in fretta. Accese la luce dello specchio d’ingrandimento e si avvicinò ancora per verificare lo stato della sua epidermide. C’erano un po’ di punti neri che sporgevano qua e là dalle pinne del naso. Però guardandosi allo specchio si videro così brutti che rientrarono prontamente sotto la pelle e Colin, soddisfatto, spense la lampada.Slegò l’asciugamano che gli cingeva le reni e ne fece passare un angolo fra le dita dei piedi per assorbire le ultime traccie di umidità. così, riflesso nel cristallo, mostrava finalmente la sua somiglianza con l’attore di Slim in Hollywood Canteen. Aveva la testa rotonda, le orecchie piccole, il naso diritto, la carnagione dorata. Spesso sorrideva come sorride un bambino piccolo, e così gli era venuta, per forza, la fossetta sul mento. Era abbastanza alto, sottile, con le gambe lunghe, e molto gentile. Il nome Collin gli stava tutto sommato bene. Alle ragazze parlava con dolcezza e ai ragazzi con allegria. Era quasi  sempre di buon umore, e nelle ore che restavano dormiva.
 
B. Vian - La schiuma dei giorni - Traduzione Marco Turchetta - Marcos Y Marcos  

Nessun commento:

Posta un commento