Chiudendo gli occhi, sentii l’odore del vento. Un vento di maggio gonfio come un frutto, che aveva in sé la ruvidità della buccia, la morbidezza della polpa e innumerevoli semi. Quando il frutto si spaccò nel cielo, i semi vennero a mitragliarmi il braccio nudo, soffici proiettili che mi lasciarono una leggera sensazione di dolore.
H. Murakami - I salici ciechi e la donna addormentata - Einaudi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento