Chiudendo gli occhi, sentii l’odore del vento. Un vento di maggio gonfio come un frutto, che aveva in sé la ruvidità della buccia, la morbidezza della polpa e innumerevoli semi. Quando il frutto si spaccò nel cielo, i semi vennero a mitragliarmi il braccio nudo, soffici proiettili che mi lasciarono una leggera sensazione di dolore.
H. Murakami - I salici ciechi e la donna addormentata - Einaudi
[Report] Officina di giugno 2025
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Nell’ultima stazione del nostro percorso alla ricerca dell’invisibilità,
abbiamo parlato di libertà. Il confine sottile tra visibile ed invisibile e
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3 mesi fa





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