mercoledì 6 agosto 2014

Una sera...

"Una sera a un tavolo di ristorante di Roma avevo bevuto al punto giusto: credevo di capire Izet che mi diceva a memoria i versi di Esenin in russo. A quel tempo non avevo ancora acquistato la prima grammatica slava.

Un'ulcera di nostalgia gli premeva in petto e prese la via di uscita della più potente lingua delle letterature. La voce di Izet, slavo del sud, entrò nel russo senza visto di ingresso. Le lingue non chiedono documenti."


 Erri De Luca -  Lettere fraterne - Dante & Descartes

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