martedì 20 settembre 2011

...quel silenzio

…Era stato un giorno di troppe parole, dette, gridate, ascoltate, lette, scritte, decifrate, e quel silenzio veniva come un soave soffio di piume. Immaginavo vagamente un remoto impiegato dell’ONU che in questi istanti, cravatta slacciata, stanco quanto noi, registrava il nostro appello a New York. Cosa ne avrebbe fatto? Dove lo avrebbe messo? In archivio? …Non ne seppi più niente, in ogni caso, e non ne parlai mai più con Einaudi e Bollati. Entrambi molto orgogliosi, ipersuscettibili alla magre figure, così senza dubbio se la mettevano: una figuraccia (anzi meno ancora, uno stupido intoppo) da dimenticare alla svelta, da rimuovere, operazione del resto facile dato che ne eravamo al corrente soltanto noi tre. Niente pubblico, niente figuraccia. 

 

 C. Fruttero-Mutandine di chiffon, memorie retribuite-Mondadori

Nessun commento:

Posta un commento