giovedì 13 settembre 2012

Doppiare Capo Horn...

A un tratto la porta della controporta s'era aperta e lui era trasuto. Mai prima l'aveva veduto, ma appena Concetta lo taliò capì che per qualche minuto il suo timone sarebbe stato ingovernabile. Beddru, era, beddru, un angolo di paradiso. Avuto, biunnu e ricco di capelli ricci, sicco sicco ma quanro era giusto in un omo sano, un occhio cilestre come il mare e l'altro, quello di dritta, che non c'era. Se ne stava, l'occhio, ammucchiato sotto la palpebra che si era come impicciacata, murata, alla parte di sotto. Però non faceva impressione, anzi: tutta la luce dell'occhio astratto si riversava nell'altro, lo faceva sparluccicante come una pietra priziosa, come faro di notte. Seppe poi da Agatina che lui l'aveva perso per una coltellata nel mentre d'una azzuffatina, ma poco le importò. Capì, in quel preciso intifico momento, che ogni cosa nella navigazione cangiava per lei: lui, per forza, doveva essere il suo porto, a costo di doppiare Capo Horn.


A. Camilleri- Il birraio di Preston- Sellerio

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