Meglio di ogni altro scrittore di fiabe Giambattista Basile comprese il segreto della favola: il quale non consiste tanto nell'evocazione del meraviglioso e dell'impossibile, ma nella costruzione di un universo perfettamente geometrico, dove le azioni e le reazioni vengono ripetute con un astratta precisione. Le geometrie di Basile sono impeccabili, squisite e comicissime. Ma quelle tradizionali non gli bastarono. Volle costruire dei nuovi elementi ritornanti, che costituissero la sigla fissa e indimenticabile delle sue favole. Moltiplicò le albe e i tramonti: una fantasia metaforica, che aveva confini solo con i confini dell'uomo, si limitò e si costrinse in una formula, che venne variata all'infinito.
P. Citati- La luce della notte- Mondadori
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