No. Julián non amava parlare di sé o dei suoi libri. Non mi sembrò che fosse felice a Parigi; del resto, mi diede l’impressione di essere una di quelle persone che non possono essere felici da nessuna parte. In realtà, non l’ho conosciuto bene, lui non te lo permetteva. Era molto riservato e, a volte, sembrava che non provasse più alcun interesse per il mondo o per la gente. Secondo il signor Cabestany era molto timido e un po’ lunatico, ma io credo che Julián vivesse nel passato, prigioniero dei suoi ricordi. Julián viveva per se stesso e per i suoi libri, nelle storie dei suoi romanzi, come un recluso di lusso».
C.R. Zafòn - L'ombra del vento - Oscar Mondadori
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