Gli zoccoli del camoscio sono le quattro dita del violinista. Vanno alla cieca e non sbagliano millimetro. Schizzano su strapiombi, giocolieri in salita, acrobati in discesa, sono artisti da circo per la platea delle montagne. Gli zoccoli del camoscio appigliano l’aria. Il cavallo a cuscinetto fa da silenziatore quando vuole, se no l’unghia divisa in due è nacchera di flamenco. Gli zoccoli del camoscio sono quattro assi in tasca a un baro. Con loro la gravità è una variante al tema, non una legge.
Li poggiò all’alba nella nebbia fitta, da non vedere a terra e se li trovò incerti. Così aspettò che il cuore spingesse i colpi fin dentro le unghie e il giorno crescesse insieme ai battiti.
Non voleva cedere, chinare il suo corno sinistro davanti a un maschio minore, solo più fresco di forze.
E. De Luca- Il peso della farfalla- Feltrinelli
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