lunedì 30 luglio 2012

Mi chiamo Calvario Mùffola

Hazard era seduto da pochi istanti davanti a un bicchiere di limonata quando un personaggio, vecchio quasi come lui e col naso tendente al viola, mise a sedere la fatiscenza del suo corpo ricurvo su una sedia lí accanto e ordinò una Chartreuse tiepida.
– Tiepida, mi raccomando! – insistette col cameriere e, voltandosi verso Hazard. – La voglio tiepida, assolutamente.
– Chartreuse tiepida! Che razza di abitudini!
– Ah, signore! Che storia triste. Volevo farvi ridere. Figuratevi, signore, io sono un clown, un clàun, sissignore, che misera sorte dover sempre scherzare, anche quando il cuore è triste.
– Sicché avete delle noie?
– Mi chiamo Calvario Mùffola.
Silenzio.







R. Queneau- Hazard e Fissile- Einaudi

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