Risalì il pendìo e si mise a camminare lungo l'orlatura bianchiccia che segnava l'estremo limite della mareggiata. Con la punta del piede smuoveva le conchiglie e i sassolini che la furia delle onde aveva portato fin là. Notò un pesciolino morto; e una bava che sotto la carezza del vento sembrava volesse staccarsi da terra e prendere il volo. Le bastò sfiorarla, perchè si sfacesse. anna si tirò indietro di qualche passo e sedette sulla rena asciutta. Non era una ragazza che desse nell'occhio: benché fosse bene in carne e avesse un personale svelto. I capelli li portava tagliati corti, con una frangetta che le copriva la fronte. Aveva fattezze regolari: precisa la linea arcuata delle sopracciglia, ben modellato il naso, disegnate con nettezza e in rilievo le labbra. Ma il bello di Anna erano gli occhi: verdi, cosa rara in una bruna. E la voce: rauca, quasi cavernosa, che sulle prime poteva riuscire sgradita, poi si rivelava incantevole.
Carlo Cassola- Un cuore arido-Rizzoli
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