martedì 31 luglio 2012

Lo sguardo tragico

Visto che c'ero, gli avevo raccontato della mia fissazione, il conto all'indietro dei giorni, le minestrine mancanti:

- Questi qua, per un uomo, per un uomo, - m'aveva detto, battendomi il dito indice sullo sterno, - sono i momenti migliori, ma per viverli bene, per viverli bene!, non ci vogliono i coglioni, ci vogliono i controcoglioni. Bisogna acquistare lo sguardo tragico.

-  E cioè.

- E vabbè ja... ti ho detto che ci vogliono i controcoglioni, ce li hai i controcoglioni? Tu sei ricchione.
- Io? Ma non è vero.

- Il bambino si illude di poter sempre camminare a quattro zampe, se un bel giorno non si disilludesse, non si alzerebbe in piedi. La disillusione è l'unico modo che abbiamo per misurare la distanza che passa tra i nostri sogni e la realtà, no? L'uomo tragico, quello con i suddetti controcoglioni, mette a frutto la disillusione, e per questo vive più intensamente. Mò, se tu hai non i coglioni ma i controcoglioni, le centotredici minestrine che ti mancano prima che ti fai la cartella, le mangerai con un intensità tragica. hai visto quanto sei fortunato?


A. Pascale - Passa la bellezza- Einaudi

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