lunedì 17 dicembre 2012
Vi era dimestichezza...
L’uno per l’altro sembravano essere di quelle perso- ne; e se anche apparivano stanchi, non ho mai colto in loro un gesto sdolcinato né impostato, neppure studiato, come quelli di certe coppie che vivono insieme da anni e si compiacciono nell’esibire quanto continuano a essere innamorate, come un merito che le rivalorizza o un ornamento che le abbellisce. Era piuttosto come se volessero risultarsi simpatici e piacersi prima di un possibile corteggiamento; o come se provassero tanta stima e affetto reciproci sin da prima del matrimonio, o anche di mettersi insieme, che in qualunque circostanza si sarebbero scelti spontaneamente – non per dovere coniugale, né per comodo, né per abitudine, neppure per lealtà – come compagno o accompagnatore, amico, interlocutore o complice, con la certezza che, qualunque cosa potesse accadere o verificarsi, o si dovesse raccontare o ascoltare, sarebbe stato sempre meno interessante o divertente con una terza persona. Senza di lei nel caso di lui, senza di lui nel caso di lei. Vi era dimestichezza, e soprattutto convinzione.
J. Marìas- Gli innamoramenti- Einaudi
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