giovedì 15 aprile 2010

Allontanando

Questo libricino è la storia di una serie di persone coinvolte, loro malgrado, in fatti di sangue, che l'Italia ha prima permesso, poi mistificato nonchè rimosso, salvo riportarli a galla all'occorrenza per giustificare questo o quell'orientamento politico/ideologico, per  ben quarant'anni, senza che mai si mettesse un punto fermo, si facesse chiarezza, si spiegasse alcunchè di quegli anni assurdi, cosiddetti "anni di piombo". Mario Calabresi, ottimo giornalista, con piglio documentato e desideroso, direi quasi assetato di chiarezza, ci racconta come il terrorismo sia entrato nella sua vita, in quella della sua famiglia e in quella di numerose altre vittime, alcune completamente sconosciute ai più, altre meno e come oltre al danno le stesse vittime si siano dovute, nell'assenza pressocchè totale dello Stato, sobbarcare l'onere di gestire calunnie, falsità, accuse e nel migliore dei casi l'umiliazione per la confusione dei fatti e la colpevole immobilità delle istituzioni di fronte a chi da quella confusione ha tratto vantaggio. L'autore racconta solo ciò che è stato provato in ordine alla tragica vicenda che ha portato alla morte del padre, ha parole di riconoscenza per chi gli è stato leale ( pochi ma determinanti a portare nella sua casa un pò di "caos buono" stavolta, fatto di tanto colore e calore e di...spensieratezza ), non sembra serbare rancore e questa è la prova che chiunque abbia voluto colpire la sua famiglia ha fallito miseramente. Mario Calabresi è un bel ragazzone, sereno e forte, sicuramente ha sofferto molto per ciò che gli è accaduto ma ha saputo andare avanti. Credo che l'Italia debba essere meno superficiale ed esigere chiarezza su fatti che possono essere allontanati definitivamente solo se chiariti, lo si deve a troppe vittime, lo si deve all'intelligenza di troppe persone. In bocca al lupo Mario, di cuore.



Mario Calabresi- Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo.- Mondadori

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