giovedì 8 luglio 2010

L'animale morente

La copertina del libro sembra anticipare e racchiudere in sé, come in una sintesi, i temi delle pagine interne, raffigura il:"Nudo di donna" di Modigliani, cioè il vero animale morente della vicenda narrata, come si scoprirà alla fine. La storia è quella dell'ultra sessantenne David Kepesh, docente universitario di Practical Criticism, molto popolare per delle sue collaborazioni e apparizioni a programmi televisivi (alter ego antipatico di Roth), che ha una insana passione per le donne, in particolare, per le ragazze dei suoi corsi. Le seduce, ripetutamente, con la sola cautela di farlo a fine corso, quando le ha già valutate dal punto di vista accademico e quindi i loro rapporti, diciamo scolastici, sono chiusi definitivamente. E' uno spregiudicato, uno che si è fatto abbindolare dall'incoscienza e dal disimpegno puerile e irresponsabile degli anni sessanta. Questo, almeno, è ciò che pensa di lui suo figlio quarantaduenne, che, invece, ha sviluppato per contrappasso un'estrema attitudine all'impegno e alla responsabilizzazione di ogni comportamento, non riuscendo così a "godersela" proprio mai e finendo per dare la colpa di ogni sua sventura proprio al genitore. Kepesh,  al di là dell'aver interiorizzato il concetto che il matrimonio è la tomba dell'amore (con tutti i guasti che comporta una scelta di vita di questo tipo, imperniata sulla passione e sul desiderio), conosce molto bene le donne, ha anche affinato una discreta sensibilità nell'individuarne i profili psicologici e i caratteri, nell'accettare da ognuna il bello che vuole o può dargli, senza giudicare mai, forse persino con amore. Azzeccata è la descrizione, attraverso diversi "tipi" femminili, che Roth fa della rivoluzione sessuale nella bigotta america degli anni sessanta, belle sono le sue digressioni sull'arte, sulla musica e sulla letteratura che, pari merito con la passione per le donne, tengono vivo il protagonista, perchè la sua altro non è che una lotta impari e continua contro la morte. Anche l'irriducibile Kepesh finisce però col soccombere al desiderio di essere "legato", è talmente preso da Consuela (ennesima allieva, splendida ventiquattrenne cubana, dal corpo formidabile), l'unica che sente di non afferrare mai del tutto, da restarne soggiogato, e che diventerà una vera e propria ossessione per lui. I due si lasceranno con un pretesto banale, la mancata partecipazione alla festa di laurea della ragazza da parte dell'anziano professore sarà la causa della loro rottura; sarà come se quella circostanza rimettesse i tasselli a posto nel quadro della normalità, del socialmente accettabile, del buono e giusto e dell'opportuno, cosa che non li aveva mai interessati, veramente, prima e che diventerà, da quel momento, irrinunciabile per entrambi (forse inconsciamente percepivano la carica distruttiva di quella loro relazione). Seguiranno tre anni di strazio per il professore, egli lontano dalla sua Consuela soffrirà tremendamente pur deciso a non recuperare quel rapporto, perché rischierebbe di venirne travolto completamente. Sarà Consuela allora a ripresentarsi da lui la notte dell'ultimo dell'anno, l'ultimo anno del millennio, con una notizia tragica circa il suo stato di salute, lo riporterà così di nuovo nella sua vita (anche questa senza più gran senso, sul piano dell'amore, dopo la loro rottura), stavolta a posizioni ribaltate però, dei due sarà lei adesso quella con poca vita davanti e tutta la tragicità delle scelte fatte in questa prospettiva.


Philip Roth- L'animale morente- Einaudi

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