Era una domenica pomeriggio, luminosa e indolente, pulsante di vita.
Dopo il pranzo, l'intera fattoria sembrava essersi adagiata nella monotonia. Alcuni lavoranti, con ai piedi i tipici sandali di canapa in uso nelle campagne, giocavano a taba lanciando ossi, altri sonnecchiavano nelle brande, ascoltando tanghi da cingolanti grammofoni o eseguiti da qualche fisarmonica, cullandosi al ricordo delle case rosa di Rio Grande o di Porvenir, delle notti in cui avevano speso tutti i guadagni messi da parte in anni di duro lavoro, delle sbronze memorabili, delle donne vestite di rosso e delle loro risate sguaiate. Altri, infine, si spennavano a vicenda giocando a carte.
Dopo il pranzo, l'intera fattoria sembrava essersi adagiata nella monotonia. Alcuni lavoranti, con ai piedi i tipici sandali di canapa in uso nelle campagne, giocavano a taba lanciando ossi, altri sonnecchiavano nelle brande, ascoltando tanghi da cingolanti grammofoni o eseguiti da qualche fisarmonica, cullandosi al ricordo delle case rosa di Rio Grande o di Porvenir, delle notti in cui avevano speso tutti i guadagni messi da parte in anni di duro lavoro, delle sbronze memorabili, delle donne vestite di rosso e delle loro risate sguaiate. Altri, infine, si spennavano a vicenda giocando a carte.
Francisco Coloane-Capo Horn- Guanda
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