giovedì 3 gennaio 2013

Aveva scoperto...

Montalbano, quando non aveva gana d’aria di mare, sostituiva la passiata lungo il braccio del molo di levante con la visita all’àrbolo d’ulivo. Assittato a cavasé sopra uno dei rami bassi, s’addrumava una sigaretta e principiava a ragionare sulle faccenne da risolvere.
Aveva scoperto che, in qualche misterioso modo, l’intricarsi, l’avvilupparsi, il contorcersi, il sovrapporsi, il labirinto insomma della ramatura, rispecchiava quasi mimeticamente quello che succedeva dintra la sua testa, l’intreccio delle ipotesi, l’accavallarsi dei ragionamenti. E se qualche supposizione poteva a prima botta sembrargli troppo avventata, troppo azzardosa, la vista di un ramo che disegnava un percorso ancora più avventuroso del suo pinséro lo rassicurava, lo faceva andare avanti.




A. Camilleri- La gita a Tindari- Sellerio

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