giovedì 25 febbraio 2010

Beat and bop

Leggere questo libro è come ascoltare una sessione di raffinato, purissimo jazz. Le parole sono come note, ti incalzano senza sosta e non è letteratura o meglio non è più solo quello; e sì che ci sono citazioni continue di autori del calibro di Baudelaire ( una sorta di alter-ego del protagonista ), di Celìne, di Fitzgerald, di Ginsberg, di Faulkner, di Proust, di Cervantes e quant'altri, e che l'unicità e la grandezza di Kerouac sono innegabili ma come dicevo, qui non si fa letteratura o semplice sfoggio d'erudizione e cultura, si racconta la vita, che è molto di più. La vita è quella di una generazione di americani, rappresentata attraverso lo sguardo di un gruppo di giovani ( in particolare una coppia mista, bianco lui, di colore lei ), i sotterranei appunto, che si muovono tra i quartieri di S. Francisco subito dopo la guerra, senza riferimento alcuno nè morale nè sociale, senza progetti se non quello di vivere nel modo più intenso che possono, fuori da ogni schema. Sono contraddistinti da una profonda inquietudine, la follia di tutti, tenuta a bada solo a colpi di bevute, droga, sesso, jazz e velleità letterarie, sperimentati ora tutti insieme ora uno per volta. Nessuno però capace di strappare gli individui dal precipizio in cui si vanno calando giorno dopo giorno, perchè nella direzione sbagliata si va lasciandosi scivolare...




Jack Kerouac- I sotterranei- Feltrinelli

Nessun commento:

Posta un commento