lunedì 1 marzo 2010

Nella stagione del silenzio

Ora, dopo il traffico estivo di turisti e quello autunnale dei cercatori di funghi, per la strada della Val d' Assa non passa quasi nessuno: qualche rara automobile scassata con i cacciatori e i curiosi segugi, qualche trattore che va a caricare la legna residua dei lotti di legname, la guardia forestale, il guardacaccia; o chi vuole conoscere l' Altipiano nella stagione del silenzio.
Solamente l' Osteria del Ghertele, dopo dodici chilometri dall' ultimo centro abitato, ha il camino che fuma; fu lì che molti anni fa mio nonno mi fece bere il primo caffè. Era una mattina come questa, molto fredda, e con la brina che ogni giorno ingrossa i rami dei larici e degli abeti così da farli apparire come degli alberi di Natale. Ma allora a restare seduti sul calesse tirato dalla cavalla baia, anche se si era ben coperti di lana casalinga, si sentiva il freddo entrare dalle gambe e dalle braccia. In quel mio primo caffè, fatto nella cuccuma di rame dal vecchio oste Nicola, il nonno fece aggiungere tre gocce di grappa, e fu come una sorsata di calore benefico; tanto che più volte mi venne da ricordarlo in certi momenti della guerra.

I pascoli delle malghe sono deserti e ghiacciati, solo sui luoghi della mungitura l' erba è un poco più verde per l' urea e la grassa lasciata sul terreno dalle vacche; è lì che nelle ore crepuscolari le lepri ormai tutte bianche escono dal pascolo.




Mario Rigoni Stern-Amore di confine-Einaudi

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