giovedì 18 marzo 2010

La Cosa Nuova

A Brooklyn nella seconda metà degli anni sessanta una cronista musicale, hippy e bianca (alla quale hanno ammazzato il compagno musicista, di colore), scomparsa poi nel nulla, lascia alla sua redazione una enorme quantità di nastri audio, frutto del suo lavoro per il Brooklynite (lei lavorava sempre così, col registratore acceso). Quel registratore finirà per ricostruire, inconsapevolmente, non solo parte della vita della cronista scompara ma anche e soprattutto, ciò che accadeva intorno a lei e più in generale negli Stati Uniti. Il clima è rovente, ci sono in quegli anni contrapposizioni anche sanguinose tra il Black Power ( da posizioni moderate alla M. L. King passando per quelle di Malcom X,  fino alle più estreme dei seguaci delle Pantere Nere ) e l' estabilishment, identificato di volta in volta col Ku Klux Klan, col Cointrerpro, con l' FBI, col NYPD o addirittura con un improbabile tale "Figlio di Witheman". Insomma questo  clima di rancori e sospetti, di grande confusione e caos porterà alla morte violenta di diversi musicisti ( e di persone che, semplicemente, si muovevano nell'ambiente ) della cosiddetta "New Thing", del free jazz ispirato da musicisti del calibro di Shepp e di Coltrane, che fà da colonna sonora a tutta la vicenda. Dopo tanta violenza, sospetti , sangue versato dalle opposte fazioni in un circolo vizioso, inarrestabile, sembra si arrivi ad una sola conclusione e cioè che la giustizia, auspicata da tutti, non và perseguita ma anticipata.
Molto bella la scrittura, direi cinematografica, documentatissima eppure di facile fruibilità la ricostruzione delle lotte dei negri, poi neri, poi diventati finalmente afroamericani, interessantissimo l'excursus nel mondo del jazz. Davvero un bel romanzo.



Wu Ming 1- New Thing- Einaudi

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